Urbanizzazione scriteriata e inquinamento: come invertire la rotta
Linee guida
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Il Movimento guarda alla pianificazione territoriale e al consumo del territorio considerando il suolo quale risorsa strategica non rinnovabile che va inderogabilmente preservata; un bene comune irrinunciabile e inalienabile, regolatore del ciclo idrologico, riserva di acqua e di energia, filtro di potenziali inquinanti, fattore chiave dell'equilibrio ambientale e delle biodiversità. La tutela e la progressiva riduzione del consumo del territorio sono esigenza insita nel concetto stesso di sopravvivenza. |
Proposte
La crescita indiscriminata
L'urbanizzazione è responsabile dei 2/3 delle perdite di suolo agricolo, con l'aggravante che ben difficilmente i suoli coperti da cemento e asfalto potranno mai tornare ad essere produttivi. E questo significa desertificazione, surriscaldamento, inquinamento, alluvioni, frane.
Il sistema di aree verdi e la rete ecologica e rurale ancora presenti rappresentano una risorsa strategica vitale la cui tutela e valorizzazione devono costituire un obiettivo imprescindibile all'interno di un piano complessivo di riqualificazione urbana e ambientale. Il cosiddetto Piano Casa e il proclamato Forum delle Culture 2013 delineano ipotesi di sviluppo a fronte di ulteriore utilizzo di superficie, di aggravio della capacità di carico del territorio e di spreco di risorse.
Osservatorio sul consumo del territorio
Alla luce di queste considerazioni, le Municipalità dovranno provvedere a istituire un osservatorio del consumo del territorio, da cui trarre un proprio bilancio ecologico in grado di misurare il livello di naturalità e lo stato delle risorse naturali e del patrimonio edilizio e infrastrutturale del territorio. Tale bilancio dovrà essere migliorato per obiettivi e non potrà mai essere aggravato neppure temporaneamente. Nessuna trasformazione e uso del suolo potrà incidere in senso negativo sul bilancio ecologico locale. Il Comune invece definirà le modalità di regolazione e di gestione del proprio bilancio ecologico, all'interno degli indirizzi strategici regionali.
Protezione della natura e lotta all'inquinamento
Per rilanciare l'economia, valorizzando le risorse locali, l'agro-alimentare e il turismo e per restituire la dignità di una vita sana e decorosa, sono considerate urgenti e non più prorogabili le bonifiche della terra e del mare.
Proponiamo inoltre il controllo satellitare dei territori, la definizione delle competenze e delle responsabilità e l'individuazione certa e univoca dei soggetti deputati al controllo, alla salvaguardia e alla difesa del territorio dagli sversamenti leciti e illeciti di sostanze pericolose e tossiche.
Bonifiche
Gli interventi di bonifica vanno studiati valutando con estrema attenzione le modalità di trattamento. Per la scelta delle procedure è necessario privilegiare la trasparenza degli obiettivi, delle modalità e dei tempi di intervento.
Per il terribile problema dei terreni già compromesi, il MoVimento ha individuato in via preliminare alcuni punti da sviluppare. Tra questi:
• bonifica dei terreni inquinati, senza possibilità di modificarne la destinazione d'uso (per evitare la cementificazione delle terre)
• finanziamento agevolato, in quelle terre, per la realizzazione di aziende di coltura idroponica o acquaponica
• finanziamento delle ricerche per la fitobonifica dei terreni inquinati e agevolazione dell'uso di queste tecniche su terreni sotto sequestro
Dissesto idrogeologico
Bisogna in fretta mettere in sicurezza declivi e scarpate su tutto il territorio cittadino. Il Movimento 5 stelle inoltre è propenso ad un'azione di prevenzione dell'erosione con culture arboree specializzate (es. Vetiver), da sostituire poi mano a mano con piante autoctone che troveranno così un ambiente a loro più consono.
La risorsa mare
E a Napoli, non può essere dimenticato il mare, risorsa da salvaguardare e da preservare. Con particolare riguardo alla sua fruibilità da parte dei cittadini, ma nel contempo lasciando spazi per il turismo e per attività diportistiche, in un'operazione strutturata che tenga conto dello stretto legame tra la città tutta e il suo mare.
(Leggi questo brano di Matilde Serao).
Inquinamento luminoso
Estensione a tutte le regioni d'Italia della legislazione lombarda sull'inquinamento luminoso (L.R. Lombardia 17/2000 integrata da D.G.R. Lombardia 2611/2000, L.R. Lombardia 38/2004 e regolamento di attuazione D.G.R. Lombardia 7/6162/2001) attualmente la migliore in Italia. L'inquinamento luminoso non è un problema che riguardi solo gli astrofili e la fauna, ma anche l'essere umano che viene privato del rapporto con le stelle che è stato uno dei motori principali dello sviluppo umano. Inoltre c'e' da far presente che tutta la luce che viene diffusa non serve ad illuminare l'area che si desidera illuminare e quindi oltre che un danno ecologico è anche uno spreco di risorse. Una legge sull' inquinamento luminoso mal fatta come quella veneta, porta a danni enormi andando spesso ad impedire la realizzazione di impianti luminosi efficienti e favorendo addirittura gli sprechi, anche se c'e' da dire che il Veneto è stata la prima regione ad adottare una legislazione in tal senso. Ovviamente questo non puo' che essere un punto di partenza, la legislazione va aggiornata al passo con l'evoluzione tecnologica.
a cura di Tiziano De Simone