Energie rinnovabili: una promessa di autosufficienza e sostenibilità
Revisione completata. Mancano il sunto in testa e gli elementi correlati in coda.
Indice
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Linee guida
Premessa
Il Comune di Napoli ha l’obbligo di redigere il Piano Energetico Comunale, in attuazione dei decreti legislativi 112/1998 e 443/1999, secondo cui la Regione, riservandosi funzioni d’indirizzo, coordinamento e controllo, promuove e facilita il decentramento alle Province e ai Comuni delle funzioni amministrative in materia di energia.
Su scala locale, le problematiche energetico-ambientali andrebbero affrontate nel Piano regolatore generale, nel Piano Energetico Comunale (previsto per Comuni con oltre 50.000 abitanti) e nel Regolamento edilizio. In questo quadro, le Province sarebbero soggetto attivo della pianificazione e programmazione energetico-ambientale del territorio e opererebbero in coerenza con gli obiettivi, le strategie e gli indirizzi della pianificazione regionale. La Provincia e gli enti locali, nell'ambito delle rispettive competenze, dovrebbero disporre dei mezzi necessari a esercitare specifiche funzioni.
A riguardo, il Comune di Napoli nel 2008 ha prodotto il Piano di azione 20 - 20 - 20.
Energie rinnovabili
Sono generalmente considerate "energie rinnovabili" quelle generate da fonti che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano o non sono esauribili nella scala dei tempi "umani". Tali fonti sono il sole, il vento, il mare, il calore della Terra o, in altre parole, quelle fonti il cui utilizzo attuale non ne pregiudica la disponibilità nel futuro.
A questa definizione comune di "energie rinnovabili" il MoVimento ritiene che vada aggiunto il requisito della sostenibilità: l'energia è sostenibile se le relative modalità di produzione e di utilizzo permettono uno sviluppo sostenibile.
In sintesi, possono considerarsi rinnovabili quelle fonti di energia che siano rigenerabili e/o abbondanti, ma anche sostenibili.
Nulla a che vedere, dunque, con le fonti di energia attualmente definite "assimilate", come il carbone, il metano, il petrolio (il cui periodo di rigenerazione è di gran lunga superiore a quello di consumo attuale) e l'isotopo 235 dell'uranio (presente in riserve esauribili nella scala dei tempi umani), che sono limitate nel futuro e dannose per sempre.
Il MoVimento inoltre considera insostenibile, e quindi non rinnovabile, anche l'energia generata da prodotti vegetali o da rifiuti organici e inorganici tramite combustione, con relativa distruzione di preziosi materiali destinabili ad altri utilizzi assolutamente non nocivi e molto più utili allo sviluppo umano.
Alla luce di queste considerazioni, nell'insieme delle fonti veramente rinnovabili restano il sole, il vento, le risorse idriche libere, le risorse geotermiche, le maree e il moto ondoso, atti a produrre:
- Energia geotermica
- Energia idroelettrica
- Energia marina
- energia delle correnti marine
- energia a gradiente salino (osmotica)
- energia mareomotrice (o delle maree)
- energia del moto ondoso
- energia talassotermica (OTEC)
- Energia solare
- solare termico e termodinamico
- solare fotovoltaico
- Energia eolica
- Energia o cogenerazione da acqua (di falda)
PEC del MoVimento 5 Stelle Napoli
Il Piano Energetico Comunale proposto dal MoVimento 5 Stelle Napoli non rientra per impostazione e definizione nelle linee guida del PEAR, per i motivi già descritti nel Programma per la Regione Campania.
Il MoVimento punta alla captazione e trasformazione dell'energia in modo ecologico e diffuso in rete. Significa mutare l’intero sistema di produzione industriale esistente, da sistema concentrato nelle mani di pochi a sistema diffuso. Significa rendere libero il Popolo, togliendo il potere della gestione energetica alla politica, ormai totalmente asservita a lobby, banche e industrie, che vegetano sul servilismo della classe politica, che assicura loro grandi guadagni con nessun rischio e nessun investimento, totalmente garantiti da incentivi CIP6 e Certificati Verdi, con un esborso bassissimo in forza lavoro e nessun intralcio né burocratico né legale, grazie a continue deroghe a leggi e normative.
La popolazione, resa “ormai” ignorante perché privata della libera informazione e dei diritti alla trasparenza e alla partecipazione, è costretta, a sua insaputa, a pagare bollette salate che finanziano le lobby del potere.
Eppure la Regione Campania è tra i massimi detentori delle fonti di energia rinnovabili e non avrebbe alcun bisogno di importare energia da combustibili fossili né di produrla attraverso un anacronistico incenerimento di rifiuti e biomasse. Energia, che in buona parte va sprecata, a causa dell’inefficienza energetica negli edifici, nei trasporti e nei servizi essenziali (pubblica illuminazione, impianti di sollevamento per acqua potabile e fognature, ecc.)
Interventi proposti
Energia passiva
Con "riqualificazione energetica degli edifici" si intendono tutte le operazioni atte a conferire una nuova e superiore qualità prestazionale alle costruzioni esistenti, volte cioè alla razionalizzazione dei flussi energetici che intercorrono tra sistema-edificio e ambiente esterno.
In generale, gli interventi sono finalizzati a:
- migliorare il comfort degli ambienti interni
- contenere i consumi di energia
- ridurre le emissioni di inquinanti e il relativo impatto sull’ambiente
- utilizzare in modo razionale le risorse, attraverso lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili in sostituzione dei combustibili fossili
- ottimizzare la gestione dei servizi energetici.
L'obiettivo dell'efficienza energetica degli edifici vecchi e nuovi è sostenuto a livello nazionale e internazionale da politiche di incentivazione che individuano nella necessità di un sostanziale cambiamento del modo di costruire, di gestire e di manutenere gli edifici, la chiave di volta, in ambito edilizio, per la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della salute e del benessere dell’uomo.
Contribuiscono al miglioramento delle prestazioni dell’involucro edilizio, ad esempio, la captazione dell’energia gratuita del sole per la produzione di energia elettrica e la corretta gestione della ventilazione naturale.
Con l’adozione di queste strategie negli interventi di ristrutturazione sarebbe possibile portare la “classe energetica” del patrimonio edilizio esistente dall’attuale classe “F” alla classe “A”, come sta avvenendo per il mercato degli elettrodomestici, con un abbattimento del consumo medio di gasolio/mq annuo per abitazione da 20/25 litri a 7 litri (la casa passiva consuma 1,5 litri/mq).
Questa scelta consentirebbe tra l’altro un vero rilancio occupazionale nel settore edile, manifatturiero e artigianale, senza ulteriore consumo del territorio, come invece si prospetta nello scellerato Piano Casa, che favorirà nient'altro che la speculazione edilizia e la cementificazione, con guadagni per pochi e altissimi costi ambientali per tutti.
Azioni:
- Sostegno e divulgazione degli strumenti legislativi a disposizione del privato per riqualificare il proprio edificio
- Ricorso alle agevolazioni di legge per la qualificazione e il recupero degli edifici esistenti del patrimonio comunale
- Individuazione di tutte le azioni atte a facilitare e promuovere la riqualificazione del patrimonio edile esistente, sponsor, eventi, ecc.
Energia attiva
Geotermico
La Banca Dati Geotermici della Campania ci dice che la nostra regione è caratterizza dalla presenza di vulcani recenti e attivi e da numerose manifestazioni termali e che, assieme alla Toscana e al Lazio, è una delle regioni italiane più importanti dal punto di vista geotermico. La ricerca geotermica in Campania inizia negli anni '50 nella zona dei Campi Flegrei e nell'Isola d'Ischia. Negli anni successivi l'AGIP e l'ENEL svolgono ricerche prevalentemente indirizzate all'utilizzo elettrico in Campania individuando Mofete (NA) come area ad alta entalpia. Nella Regione Campania la Banca Dati Geotermici conta 98 pozzi e 56 sorgenti.
Considerata tale disponibilità naturale, specie nei Campi Flegrei, proponiamo di improntare studi volti a valutare l'opportunità di realizzare centrali geotermiche nelle zone atte a riceverle e di promuovere e sovvenzionare anche impianti privati e per singole utenze.
Moto ondoso
Il progetto Pelamis (che prende il nome da una specie di serpente di mare) è costituito da un sistema con galleggianti che utilizza l'ampiezza dell'onda. Ha una struttura semisommersa che trasferisce il movimento delle onde a pistoni idraulici accoppiati a loro volta con generatori elettrici. Impianti composti da 5 elementi congiunti, aventi un diametro totale di 3,5 m e lunghi 150 m, esprimono una potenza di 750 kW. Impianti di prova saranno installati al largo della Scozia (750 kW) e al largo dell'isola di Vancouver, in Canada (2 MW). Gli impianti commerciali dovrebbero produrre 30 MW e coprire 1 km quadrato di mare. I primi sistemi commerciali saranno installati davanti alle coste del Portogallo. Il primo impianto è in via di completamento e ha una potenza di 2,25 MW.
Fotovoltaico
Nonostante i costi ancora elevati, il pannello fotovoltaico è una valida fonte di approvvigionamento energetico. È composto di celle in silicio “poli o mono cristallino, o silicio amorfo” in grado di trasformare i raggi solari in energia elettrica direttamente disponibile. Un kit fotovoltaico da 3 kWp costa circa 15.000 euro più iva, compresi inverter e installazione. In condizioni ottimali l’impianto produce una media di 3.600 kWh/anno, azzerando la bolletta elettrica di una famiglia media. Inoltre, l’incentivo in “Conto Energia” erogato dal GSE per 20 anni ripaga l’impianto in 12/15 anni (a seconda degli accordi con la banca), divenendo guadagno per gli anni rimanenti ai 20, con versamenti diretti nel conto corrente bancario personale.
La vita media dell’impianto è di circa 25/30 anni. Sono da prevedere un contratto di manutenzione e una polizza assicurativa “all-risk”.
Il futuro del fotovoltaico è ricco di buoni auspici. È allo studio un prodotto al mirtillo che funzionerà per fotosintesi clorofilliana, capace di produrre energia con la sola presenza della luce e non solo per irraggiamento. Sono inoltre allo studio sistemi di captazione solare a minor impatto ambientale. I costi di produzione sono destinati a calare progressivamente nel tempo, in rapporto inversamente proporzionale alla diffusione del prodotto. Proponiamo di sostenere e diffondere il fotovoltaico, anche in termini di ricerca e sperimentazione, favorendo i piccoli impianti domestici e limitando la diffusione dei mega impianti industriali su suolo libero, specie se agricolo.
Microeolico
Le attuali tecnologie per lo sfruttamento del vento, consentono di rendere energeticamente autosufficienti palazzine, ville e fabbriche. Gli impianti micro e minieolici offrono un limitato impatto ambientale e funzionano come i vecchi mulini a vento, con la differenza che il movimento di rotazione delle pale viene trasmesso a un generatore che produce energia elettrica. Il loro costo sarà presto accessibile a tutti.
Azioni:
- Promozione del ricorso al Conto Energia in ambito pubblico e privato
- Produzione di energia da fonti rinnovabili: fotovoltaico, eolico, geotermico e moto ondoso
- Sostegno e divulgazione degli strumenti legislativi a disposizione del privato per rendere il proprio edificio energeticamente autosufficiente
- Ricorso alle agevolazioni di legge per l’autosufficienza energetica degli edifici esistenti del patrimonio comunale
- Individuazione di tutte le azioni atte a facilitare e promuovere la realizzazione di impianti energetici da energia rinnovabile
- Promozione della ricerca nel settore
- Promozione di azioni atte a sostenere e diffondere in rete gruppi di democratizzazione dell’energia da produrre, distribuire, stoccare e condividere.
Un esempio pratico: a titolo di esempio riportiamo i dati di un progetto per alcuni impianti fotovoltaici da realizzarsi su strutture comunali nella provincia di Napoli (1). Il comune in questione, per illuminare le strade e le strutture di cui al progetto, consuma in un anno circa 731.250 kWh, spendendo circa 117.000 euro.
Il progetto, da 332 kWp complessivi, prevede una produzione annua di 432.000 kWh, pari a un risparmio di 69.126 euro.
Il premio GSE per la produzione ammonterà a circa 198.738 euro/anno, da cui andrà sottratta la rata annua di mutuo.
In sintesi, il calcolo annuo è il seguente (la rata si paga solo per i primi 14 anni):
Risparmio: | 69.126 euro | + |
Premio: | 198.738 euro | - |
Rata del mutuo: | 129.000 euro | = |
Vantaggio: | 138.864 euro | (2) |
(1) Progetto realizzato con il secondo conto energia
(2) Nel calcolo vanno anche inclusi i costi annui di manutenzione e i costi di assicurazione, pari a circa 70 euro/kWh/anno. Se moltiplico 70 per 432.000 ottengo un costo di 30.240.000 euro. Da controllare.
Energia futuribile
Fotovoltaico ibrido di terza generazione
Si tratta di un prototipo di celle a tinta sensibilizzata realizzato dal professor Michael Grätzel del Politecnico di Losanna (EPFL), che ha usato la fotosintesi clorofilliana come punto di riferimento. Questa tecnologia viene infatti descritta come fotosintesi artificiale e in futuro potrebbe rimpiazzare le attuali celle al silicio, basandosi sull'utilizzo di materiali poco costosi e sull'impiego di macchinari niente affatto complessi. Il progetto, realizzato da Cyanine Technologies, società dell'Università di Torino, e dall'azienda Pianeta, è stato presentato presso la biblioteca civica del Comune di Settimo Torinese.
Foglia artificiale
La cella solare sviluppata dal (Mit) Massachusetts Institute of Technology, guidato dal Prof. Daniel Nocera, riproduce il processo di fotosintesi clorofilliana delle piante trasformando la luce del sole e l'acqua in energia. L'energia prodotta dalla foglia artificiale è 10 volte superiore a quella creata dalla fotosintesi naturale.
La cella del Mit, posta in un recipiente pieno d'acqua ed esposto al sole, impiega catalizzatori di nichel e di cobalto per scindere l’acqua in idrogeno e ossigeno. Una volta separati, i due elementi vengono inviati a una cella a combustibile e utilizzati per creare energia elettrica. Con meno di 4 litri d'acqua, la foglia artificiale riesce a produrre l'elettricità necessaria per riscaldare una casa.
Il gigante automobilistico indiano Tata afferma che nei prossimi 18 mesi ne costruirà un modello commerciale grande quanto una cella frigorifera, grazie al quale ogni casa potrà avere la propria centrale elettrica.
Amplificatore magnetico
Fa notizia ormai dal 2001, che una società Australiana, la Lutec Works Corporation, sta sperimentando delle teorie sul moto perpetuo sviluppate da Tesla. Queste teorie si sono materializzate in un macchinario basato sul respingimento magnetico, ossia sul fatto che ogni calamita possiede un lato attraente e l’altro respingente. Su questo presupposto è stato realizzato un macchinario chiamato amplificatore magnetico che, attivato da una spinta iniziale, è in grado di restituire alla rete fino a 6 volte la corrente in entrata.
T-box
Chi vive accanto ai binari ferroviari si sarà accorto che il passaggio dei convogli genera notevoli "folate" di vento. In seguito a questa osservazione, gli industrial designer Qian Jiang e Alessandro Leonetti Luparini hanno concepito il dispositivo T-box, costituito da turbine in grado di sfruttare il vento prodotto dal passaggio dei treni. Le T-box potrebbero essere posizionate ai lati delle gallerie delle metropolitane cittadine.
Fusione fredda
La validità della fusione nucleare fredda è stata dimostrata scientificamente. L'inerzia dello Stato verso la ricerca e lo sviluppo di un sistema pulito ed efficiente di questo tipo è inspiegabile.
Pila a combustibile
La pila a combustibile (o cella a combustibile, dall'inglese "fuel cell") è un dispositivo elettrochimico che permette di ottenere elettricità direttamente da certe sostanze, tipicamente da idrogeno e ossigeno, senza che avvenga alcun processo di combustione termica. L'efficienza delle pile a combustibile può essere molto alta, ma resta ancora limitata da alcuni fenomeni, quali la catalisi e la resistenza interna. Le pile a combustibile più note sono quelle con membrana a scambio protonico, o "PEM". In esse, l'idrogeno si separa in protoni ed elettroni sull'anodo. I protoni possono passare attraverso la membrana per raggiungere il catodo, dove reagiscono con l'ossigeno dell'aria, mentre gli elettroni sono costretti a passare attraverso un circuito esterno per raggiungere il catodo e ricombinarsi, fornendo potenza elettrica. Il catalizzatore presente sugli elettrodi è quasi sempre il platino. L'applicazione che tutti ricordano delle pile a combustibile è l'auto a idrogeno. Però le pile a combustibile hanno molte più applicazioni e spaziano in un ampio intervallo di potenza, dai cellulari alle centrali elettriche. I costi e la competizione di tecnologie mature come il motore a combustione interna, le batterie al litio e le turbine a gas hanno finora impedito la commercializzazione su ampia scala delle pile a combustibile. Una delle critiche mosse all'energia solare e all'energia eolica è spesso che, non essendoci sempre sole o vento, e non essendo questi comunque costanti, la quantità di energia disponibile è variabile e non corrispondente al bisogno. L'uso di elettrolizzatori, di unità di stoccaggio dell'idrogeno e di pile a combustibile permette di conservare l'energia in eccesso per i momenti in cui la fonte di energia non è disponibile (notte, inverno, vento debole o troppo forte). Questi sistemi autonomi a idrogeno consistono spesso in una o più sorgenti primarie (sole, vento, energia idroelettrica), un ciclo a idrogeno (elettrolisi, stoccaggio, consumo) e una batteria per lo stoccaggio di breve periodo. La batteria è giustificata dal fatto che il ciclo a idrogeno ha, tipicamente, delle efficienze da giro completo tra il 30% e il 40%, e andrebbe utilizzato solo per il lungo periodo. Per le variazioni più rapide, una batteria risulta essere più efficiente. Non sarebbe possibile usare solo una batteria perché presenterebbe ingombro, costo e rischi ambientali inaccettabili. Con questi sistemi combinati è possibile arrivare a efficienze del 65% o oltre, dove l'efficienza è definita come l'energia consegnata alle utenze diviso quella proveniente dalla fonte.
Questo è quello che in qualità di Cittadini del MoVimento5stelleNapoli tenderemo a far realizzare.
Giuseppe Cristoforoni.
Inserirei anche un paragrafo sulle "smart grid". E' importante che ci sia un riferimento a questo nuovo settore tecnologico. Allego alcuni link…
http://www.terranews.it/news/2010/03/reti-elettriche-intelligenti-una-sfida-globale-il-futuro
http://www.genitronsviluppo.com/2009/04/07/smart-grid-rete-elettrica-intelligente/
http://it.wikipedia.org/wiki/Smart_grid
Secondo me abbiamo trascurato un po' il microeolico ad asse verticale, di taglia 1-3 kwp. Adattissimo per integrazione di tetti fotovoltaici condominiale.
http://www.newtak.net/index.php
http://www.energoclub.it/doceboCms/page/104/Ad_asse_verticale.html