Porto

Il porto è, da sempre, fonte di scambi commerciali e comunicazione ed ha storicamente favorito lo sviluppo delle civiltà


La situazione attuale

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Un porto è una struttura atta a consentire l'approdo, l'ormeggio e la protezione dalle avverse condizioni del mare ai mezzi marittimi. Ha pure la funzione di consentire e facilitare il carico e lo scarico di merci e l'imbarco e lo sbarco di persone.

Il Porto e le sue infrastrutture

Il porto di Napoli è il secondo al mondo per scalo passeggeri, nel 2008 sono transitate circa 9.000.000 di persone. Il traffico merci è stato, nello stesso anno, di circa 19 milioni di tonnellate, ed i container transitati sono stati poco meno di mezzo milione (TEU).
Un porto è costituito da molte strutture:

  • I moli esterni, in genere protetti da blocchi di cemento o da grandi pietre frangiflutti sul lato verso il mare, per proteggere l'interno dalle onde.
  • I moli interni e le banchine per attraccare le navi e consentire di salire e scendere o caricare e scaricare.
  • I fari, uno bianco visibile da lontano con una sequenza luminosa caratteristica per identificare il porto dal mare aperto di notte, e due fanali, uno rosso ed uno verde, rispettivamente a sinistra e a destra dell'ingresso nel porto.
  • Gru per caricare le merci sulle navi o per posare le navi nell'acqua
  • Magazzini o piazzali per lo stoccaggio delle merci o dei container
  • Terminal delle compagnie di navigazione
  • Le strade e le ferrovie per raggiungerlo

Terminal passeggeri

La maggior parte dei traffici si svolgono nei due moli più importanti e centrali: il Molo Angioino, destinato all'approdo delle navi da crociera, con la Stazione Marittima (la più vasta del globo con i suoi 12 km quadrati di superficie e i 10 approdi per navi di grande e medio tonnellaggio) e il Molo Beverello, dove attraccano i traghetti e gli aliscafi che collegano Napoli con le isole del Golfo (Capri, Ischia, Procida).
È attualmente in costruzione un collegamento metropolitano che, insieme alla pedonalizzazione della intera area, con la creazione di sottopassi per le auto, permetterà un accesso più sicuro e tranquillo di quello attuale.
Essendo poi il porto situato di fronte al centro cittadino, molti luoghi di interesse storico ed artistico sono abbastanza vicini e raggiungibili a piedi.


Il Piano Operativo triennale

Nel 2010 scade il POT tuttora in vigore per l'Ente Porto di Napoli. La nuova Giunta Comunale avrà quindi da subito il compito di sovrintendere al rispetto delle linee indicate nel Piano regolatore Generale, in fase di stesura del nuovo POT.
Ovviamente non corcordiamo assolutamente con la filosofia attuale di progettualità. Puntiamo invece, pur nel rispetto della multifunzionalità e della diversificazione, ad altre tipologie di offerta.

Impatto ambientale: E' importante migliorare il tasso di inquinamento delle acque, dell'aria e diminuire il rumore

  • Delocalizzazione del terminal Rifuse liquide
  • Elettrificazione dei moli e delle banchine

Collegamenti intermodali: Evitare quanto più possibile il traffico veicolare, specie se di mezzi pesanti

  • Miglioramento della rete ferroviaria per il traffico merci
  • Intermodalità con le fermate della Linea 1 e della Linea 6, nonchè della Circumvesuviana
  • Minibus elettrici per gli spostamenti interni

Usufruibilità: Il mare del Porto deve realmente essere restituito ai cittadini

  • Il molo S. Vincenzo va destinato a "passeggiata a mare". Divieto di attracco per natanti a motore.
  • Creazione di un "lungomare" anche nella zona est

Servizi per il Turismo: L'accoglienza delle strutture portuali deve essere il biglietto da visita della città

  • Chioschi permanenti di informazione turistica presso i punti di sbarco
  • Miglioramento dei Servizi di terra offerti ai passeggeri. La stazione marittima sia un Centro Servizi, più che un Centro Commerciale.

Energie alternative: Si sfruttino le aree di copertura il mare ed il vento per un'autonomia energetica

  • Tetti fotovoltaici su edifici e pensiline
  • Microeolico sui moli e banchine
  • Integrazione di turbine ad asse verticale nei frangiflutti

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